Probabilmente tutti voi conoscete Nighthawks, il meraviglioso quadro di Edward Hopper del 1942. L'esercizio che vi propongo oggi non è molto diverso da quello della settimana scorsa, dedicato alle descrizioni: questa immagine deve ispirarvi una breve scena descrittiva. Dovete scegliere però un punto di vista dal quale riprenderla. Avete a disposizione quattro personaggi (tre avventori e il barista), ma potete fingere anche che ci sia qualcuno, fuori dal Diner, che osserva la scena dalla vetrina - dopotutto noialtri osservatori cosa siamo, se non passanti che sbirciano nel bar? - o qualsiasi altra angolazione vi venga in mente.
Martedì 25 ottobre, dalle ore 15 alle ore 17, alla sede dello Spazio Giovani di Pavia (Via Paratici 23/25) si terrà un nuovo incontro di laboratorio, dedicato appunto alla gestione dei punti di vista. Se siete interessati, non perdetelo! Vi ricordo che la partecipazione è libera e gratuita!
Ecco il mio svolgimento del secondo esercizio, quello sul punto di vista. Mi piacerebbe leggere altri punti di vista...
RispondiEliminaTi ricordi le notti d’estate in città?
Quando, dopo aver girovagato a lungo qua e là per strade e giardini, allegra e frusciante nel tuo leggero abito rosso, con i capelli biondi sciolti sulle spalle, mi riconducevi nel nostro quartiere, le strade erano ormai deserte e solo da Phillies le luci erano accese e la sua grande vetrina splendeva come un faro nell’oscurità, attirandoci come un lampione attira le falene.
Inevitabilmente, era Phillies la nostra ultima tappa. Ci appoggiavamo al bancone e ordinavamo una birra e, davanti ai boccali, io fumavo una sigaretta e tu mangiavi un panino, talvolta in muta compagnia di un altro solitario avventore anche lui, come me, con il vestito scuro ed il cappello a larga tesa che la moda dell’ epoca imponeva.
Il barista, con la divisa bianca che lo faceva sembrare un marinaio, sistemava le cose dietro il bancone e scambiava con me qualche battuta.
Tu, col rosso del tuo vestito e il biondo dei tuoi capelli, spiccavi come un fiore sotto la luce cruda della sala, ma il tuo sguardo era malinconico, mentre, assorta, ti guardavi la mano